Sisma 2016: il Sindaco di Teramo chiede al Governo nuove misure economiche

Prevedere appositi ristori per tutte quelle attività commerciali e produttive che, pur avendo iniziato a lavorare dopo il terremoto, ne stanno di fatto subendo le conseguenze per via dei lavori di ricostruzione”. È quanto chiede il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che evidenzia come la questione interessi tutto il cratere sismico del Centro Italia.

Oggi viviamo una situazione, legata all’alto numero di inagibilità connesse al sisma, anche parziali, registrate dopo il terremoto del 2016-2017, in cui molte attività che hanno iniziato a lavorare dopo il terremoto sono costrette a chiudere, o comunque a spostarsi altrove perché gli edifici in cui operano sono interessati da interventi di ricostruzione – sottolinea il primo cittadino – questo genera per loro una grande sofferenza economica e tutta una serie di spese aggiuntive e insostenibili, senza che ad oggi abbiano diritto ad alcun ristoro, con l’effetto, in moltissimi casi, della morte commerciale”.

Lo scorso anno lo stesso Sindaco D’Alberto, nel suo ruolo di coordinatore delle ANCI del cratere, aveva condiviso con l’USR un emendamento al Testo unico sulla ricostruzione privata, poi approvato, che prevedeva un indennizzo per quelle attività produttive che, in seguito ai danni del sisma, avevano la necessità di chiudere temporaneamente, per un massimo di sei mesi, i propri locali per consentire la realizzazione dei relativi lavori. Un sostegno teso ad evitare delocalizzazioni temporanee, che spesso diventavano definitive, con la perdita di importanti attività sui territori e nei centri storici ed urbani.

“Purtroppo però ad oggi gli indennizzi, in base a quanto previsto dalla normativa e a differenza di quanto previsto per il sisma 2009, sono concessi solo a quelle attività che erano già in esercizio alla data del terremoto – spiega il primo cittadino – lasciando fuori dunque chi, pur avendo iniziato a lavorare in epoca successiva, oggi si trova comunque a pagare le conseguenze dei danni causati dal sisma. Una situazione che, insieme alle numerose modifiche normative, ai cantieri per il Superbonus e a tutta un’altra serie di attività che interessano i progetti di rigenerazione urbana, incide pesantemente soprattutto sul commercio, come sta avvenendo in tantissime situazioni nella nostra Città. Siamo dunque di fronte a una disparità di trattamento inaccettabile, che penalizza centinaia di esercizi in tutto il cratere e che mette anche a rischio molti posti di lavoro”.