Riforma del sistema idrico regionale: Teramo si oppone al gestore unico con due sub ambiti

             Riforma del sistema idrico regionale: Teramo si oppone al gestore unico con due sub ambiti

 

Ampia partecipazione e interventi qualificati sulla la proposta di riforma del sistema idrico, a firma del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e della consigliera Marianna Scoccia, intervenuti all’assemblea dell’ASSI (assemblea dei Sindaci sistema idrico), nella sala del Consiglio provinciale di Teramo.

Un tema che suscita grande attenzione: acqua bene pubblico ma anche perimetro legislativo dettato prima dall’Europa poi recepito anche dall’Italia che apre la strada anche

alla gestione privatistica prevedendo gare ad evidenza pubblica.

 L’assemblea convocata dal presidente Camillo D’Angelo, per avviare una riflessione che coinvolga il territorio, ha registrato la partecipazione dei Sindaci, del nuovo presidente dell’Ersi, Luigi Di Loreto, dei firmatari della riforma, di tutti i consiglieri regionali teramani e naturalmente della Ruzzo spa, società pubblica che gestisce il

servizio.

 

Di fronte ad una scelta che ha implicazioni forti, direi epocali, nella gestione dell’acqua – dichiara il presidente D’Angelo che presiede anche l’ASSI – ho ritenuto che fosse necessario che si avviasse per tempo un confronto serio e non demagogico. E’ importante che alla Regione arrivino proposte ponderate da questo territorio che, come riconosciuto da tutti questa mattina, ha delle oggettive peculiarità. In ogni caso è stata nostra premura far illustrare le proposte e le sue conseguenze dai firmatari: adesso va fatta una riflessione ponderata su quanto si è ascoltato e a stretto giro formulata una proposta che

rappresenti questo territorio”.

 In Abruzzo, oggi, ci sono sei gestori del servizio idrico, per la legge che ridefinisce il perimetro delle società partecipate pubbliche, questo non è più possibile. Il progetto di legge regionale prevede un gestore e due sub ambiti con un affidamento in house. “Ma non è una scelta che possiamo assumere in piena autonomia – ha spiegato il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri – devono essere rispettate delle condizioni. Su una cosa siamo tutti d’accordo e su questo io non ho dubbi: quella di mantenere la gestione dell’acqua nell’ambito pubblico all’interno del quadro legislativo che non può essere aggirato.  Mi preoccupa molto che l’acqua venga captata in Abruzzo e la tariffa venga decisa da una società di un’altra regione.  Penso ad una formula consortile, ad esempio, un ragionamento che gli attuali gestori potrebbero avviare”.

 Sui due sub ambiti non sarebbero d’accordo i consiglieri regionali teramani sia del centrodestra che del centrosinistra e non lo sono, stando agli interventi, i Sindaci teramani che rivendicano una netta differenza con gli altri cinque ambiti: le minori tariffe, i buoni risultati della gestione della Ruzzo spa, le caratteristiche orografiche del territorio (la maggior parte delle acque utilizzate da tutta la regione vengono captate sul Gran Sasso); d’estate l’utenza si raddoppia.

Per il Sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto: "L'ambito ottimale è quello provinciale e questo vale sia per la gestione dell'acqua che per quella dei rifiuti, che devono essere sempre interamente pubbliche. Una diversa divisione dei sub ambiti per il servizio idrico penalizzerebbe ancora una volta Teramo, che è attualmente la provincia con la tariffa più bassa, con la minore percentuale di dispersione dell'acqua e con la più alta percentuale di investimenti" 

 Poi c’è il fattore tempo, come ha ricordato i presidente dell’Ersi, Luigi Di Loreto: cinque delle sei concessioni oggi in essere scadono nel 2027 e l’ultima nel 2031 ed ERSI deve avviare le procedure di riassegnazione sei mesi prima, dunque da giugno 2026: se non si approva una riforma  la gestione, per legge, andrà tutta a gara aperta.

 “L’orizzonte prossimo non può che essere quella che dall’Assi esca una proposta unitaria” ha chiosato Camillo D’Angelo.

Fra gli interventi, oltre ai citati, quelli della consigliera regionale firmataria della proposta di riforma Marianna Scoccia; del sindaco Gianguido D’Alberto; dei consiglieri regionali, Paolo Gatti, Dino Pepe, Giovanni Cavallari, Marilena Rossi, Sandro Mariani, Emiliano Di Matteo; di Mario Tulini componente teramano del consiglio direttivo dell’Ersi edella presidente della Ruzzo Spa, Alessia Cognitti.