Pepe: “La Regione declassa l’ospedale di Sant’Omero”.

“Nel più assoluto silenzio dei Consiglieri regionali di centro destra eletti in Val Vibrata, la Giunta Marsilio ridimensiona e declassa l'Ospedale di Sant'Omero. L'impalcatura messa a punto per difendere “la necessità di eliminare la UOC di Ostetricia e Ginecologia”, così è scritto sui documenti della Asl, non regge davanti alle giuste preoccupazioni dei cittadini. Nelle delibere della Asl di Ottobre 2024 e Gennaio 2025, che recepiscono le volontà della Giunta Marsilio espresse a Dicembre 2023 al momento dell'approvazione del nuova Rete ospedaliera, la scelta per il Presidio vibratiano è chiara: togliere primariati (due su quattro), autonomia e servizi” , denuncia il Consigliere regionale Dino Pepe.

Il presunto depotenziamento del nosocomio vibratiano è stato affrontato nel corso di una riunione dell’Unione dei Comuni Val Vibrata, convocata dalla presidente dell’Unione Cristina Di Pietro, e dove erano presenti per la Asl di Teramo il direttore generale Maurizio Di Giosia, quello amministrativo Franco Santarelli e quello sanitario Maurizio Brucchi. Insieme a loro, il direttore della Uoc di Ostetricia e ginecologia di Teramo e Sant’Omero Alessandro Santarelli.

Non c’è stato né ci sarà alcun taglio, anzi. Da tempo, ormai, è stata superata una vecchia, direi vecchissima, ottica basata sulla frammentazione dei reparti tradizionali: non ha senso replicare nei quattro ospedali inutili doppioni ma ha invece un notevole valore fornire in ogni ospedale alte professionalità e specializzazioni in grado di dare risposte efficaci ai bisogni di salute. Questo modello è tanto più valido quando riguarda la creazione di una rete che mette in collegamento e in stretta coordinazione due reparti della stessa specialità o interdisciplinari”, ha spiegato Di Giosia, “Il nodo centrale dunque non è la presunta perdita di autonomia delle unità operative trasformate da Uoc in Uosd o Uos: io direi che invece il collegamento virtuoso fra due unità operative è una risorsa. La Uoc nel nuovo modello di sanità può essere un vincolo e un elemento di fragilità. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Sant’Omero sta vivendo un periodo di intensa attività grazie anche al fatto che l’organico medico è composto da nove ginecologi strutturati più il primario (in comune con Teramo)”.